Valentina Gravili torna più forte di prima con il suo nuovo “Arriviamo Tardi Ovunque”, uscito proprio in questi giorni con la supervisione artistica di Max Baldassarre che aveva già curato il suo precedente “La Balena Nel Tamigi” (Premio Mei per la migliore autoproduzione del 2011 ).
Valentina calca la scena musicale già da molti anni, il suo esordio con l’album “Alle ragazze nulla accade per caso” si è aggiudicato il premio Ciampi del 2001 e da allora si è esibita su palchi famosi, condividendoli anche con grandi artisti.
La sua è una musica difficile da etichettare (per fortuna!) e si rinnova di album in album, al posto del pop del precedente lavoro oggi troviamo un sound più graffiante, ruvido, sempre originale. “Arriviamo Tardi Ovunque” si compone di tanti piccoli gioiellini sia dal punto di vista melodico che testuale, pennellate poetiche su un mondo pieno di problemi. Ottimi sono gli arrangiamenti, sempre nuovi e vari prodotti da Baldassarre, le melodie curatissime si arricchiscono con la voce penetrante di Valentina che canta testi semplicemente belli, come “il cuore sbatte, sbatte…e non possiamo neanche accontentarci dei sogni che puntano in basso..il cuore sbatte, sbatte” o ancora “nonostante il freddo si sono messi nudi, nudi come vermi”, e potremmo continuare all’infinito tanto sono belli! I testi, tutti scritti da Valentina, sono semplici e reali, parlano di problemi della vita quotidiana di tutti noi, dalle polveri sottili dell’Ilva di Taranto all’infinita costruzione della Salerno-Reggio Calabria, oppure di Cosenza afflitta dai roghi.
In ogni brano poi c’è una ricchezza di strumenti impressionante che rende ancora più originale ogni singola composizione del disco, basta solo pensare che Valentina suona in alcune tracce chitarra acustica, chitarra elettrica, synth, percussioni e autoharp.
Gran bel disco questo, senza ombra di dubbio da ascoltare assolutamente!
Annalisa Nicastro